
Palazzo Farnese: dimora d'epoca da fiaba
La reggia del megalomane cardinale
Il Palazzo Farnese, che dobbiamo alla potente e nobile famiglia Farnese, si trova a Caprarola, nella Tuscia laziale. Il borgo
medievale, sorto su uno sperone tufaceo, fu praticamente sventrato per realizzare una lunga strada dritta che sale fino al piazzale dove svetta l’edificio. La Via Dritta (al secolo via Filippo Nicolai) è in salita, il che rende particolarmente imponente e regale il Palazzo, ed è interessante scoprire come hanno risolto il problema del dislivello da colmare.
La difficoltà è stata girata a favore: si sono inventati che la posizione sopraelevata dell’edificio simboleggiava il maggior status del proprietario, il Cardinale Alessandro, rispetto al popolo, e la maggior importanza del suo potere spirituale
sulle cose terrene.
Palazzo Farnese Caprarola storia (rapida)
Il Palazzo Farnese di Caprarola ha un aspetto forte e potente, con un solido impianto di forma pentagonale: una cosa un po’ strana se pensiamo che è una residenza. La spiegazione è che l’edificio nasce in realtà con funzioni difensive. Nel 1530 fu Alessandro Farnese il Vecchio a richiedere la costruzione di una fortezza, affidandola all’architetto militare Antonio da Sangallo il Giovane.
Poi però il Farnese divenne Papa Paolo III e Antonio morì, così il progetto si arenò per essere ripreso nel 1559 dal nipote (sì, il Papa era suo nonno…) Alessandro Farnese Junior, a 14 anni già Cardinale, che lo affidò al Vignola. I nomi più illustri del tempo, pittori, architetti, poeti, ci misero le mani. Il risultato lascia a bocca aperta per la ricchezza, le decorazioni, i colori, i fregi, gli stucchi e tutto quanto l’insieme. Il Vignola trasformò il progetto inziale della fortezza in uno nuovo di residenza rinascimentale, ma mantenne l’impianto pentagonale dell’edificio. Una delle cose meravigliose e particolari della sua opera è che al centro del Palazzo realizzò un cortile rotondo, cosa che contrasta con l’esterno lineare a 5 lati. Furono inoltre realizzati dei giardini terrazzati monumentali, gli Orti Farnesiani, che ricordano quelli posseduti dalla potente famiglia a Roma.
Palazzo Farnese Caprarola Scala Regia
Pare incredibile, vista l’enorme ricchezza di decorazioni, stucchi e affreschi che riempie le tante sale della residenza cardinalizia. Eppure la famosissima Scala Regia di Palazzo Farnese a Caprarola batte tutto: è la cosa più magnificente e spettacolare dell’edificio, concepito per rappresentanza e quindi per impressionare. In effetti è impressionante.
La Scala elicoidale sale attorno a 30 colonne di peperino appaiate, mentre tutto intorno sulle pareti e sulla cupola è un tripudio di affreschi che celebrano la grandezza e la megalomania dei Farnese. In particolare di Alessandro Farnese il Giovane, che si racconta salisse la Scala a cavallo, ed è per questo che i gradini sarebbero così larghi e bassi. Questa diceria non ha conferme ma la Scala è sublime, maestosa, talmente ricca che quasi ti stordisce. È molto difficile in effetti cogliere il dettaglio, ma l’insieme è da capogiro, vorticoso come il percorso a chiocciola che percorri per salirla.
Al centro della cupola potrai riconoscere lo stemma a sei gigli di Papa Paolo III, che era appunto il nonno del Cardinal Farnese e col quale la famiglia prese lo sprint dell’ascesa sociale.
Diamo il giusto onore a chi ha realizzato questa meraviglia architettonica: la Scala è opera del Vignola, mentre gli affreschi delle pareti sono di Antonio Tempesta, che tra l’altro li farcì di simboli che poi torneranno nelle varie stanze. Diciamo la verità: anche solo guardarli richiederebbe settimane!
Palazzo Farnese Caprarola affreschi e stanze
Ancora rimbecillito e sopreso dalla magnificenza della Scala arrivi al piano superiore, il Piano Nobile, che è quello più spettacolare. Ma ci sono anche diverse belle stanze al Piano dei Prelati.
Non te le stiamo a raccontare tutte perché faremmo un’enciclopedia e ti rovineremmo il gusto della scoperta. Però sicuramente ti consigliamo di lasciare la fretta a casa e di gustarti con calma tutta la ricchezza delle antiche Sale in cui ti aggirerai. In ogni caso qualcuna, tra quelle che ci hanno più colpito, vogliamo fartela vedere. Andiamo!
Loggia di Ercole
È stranissima, ha i pavimenti smaltati e una fontana a parete. La cosa si spiega col fatto che in origine si trattava di un ambiente semi aperto. I magnifici finestroni danno su Caprarola e sulla pianura, in modo che i Farnese potessero contemplare quello che era parte dei propri possedimenti (oltre a gridare eventualmente “A poracci” ai popolani).
La Sala è dedicata al mito di Ercole che creò il vicino lago di Vico piantando una lancia nella terra. Ma in pratica è lo stesso Cardinale a essere identificato con l’eroe mitologico, infatti gli affreschi lo celebrano per dei miglioramenti che fece in zona come la costruzione di un acquedotto e il recupero di terre e pascoli.
Sala del Mappamondo o delle Carte geografiche
Ma la Sala più entusiasmante per noi senza dubbio è quella del Mappamondo, sulle cui pareti ci sono delle enormi e dettagliate mappe delle terre conosciute all’epoca, nella seconda metà del ‘500. Infatti dell’Australia e della Nuova Zelanda non c’è nemmeno l’ombra.
Abbiamo amato e ammirato questa sala, ovvio, perché siamo viaggiatori. Ma anche per la bellezza e la precisione delle mappe, che forse infatti sono state rimaneggiate, e per i ritratti di grandi esploratori come Vespucci, Magellano, Colombo, Cortez, Marco Polo, che quelle carte hanno contribuito a crearle. Li sentiamo un po’ vicini, anche solo come ispirazione… Perché mai sognare al ribasso?
Ma non finisce qui. Guardando il soffitto entri in un altro mondo, un universo caleidoscopico fatto da uno zodiaco e da un brulicare di animali tra mito e fantasia che riprendono l’astrologia antica. Ci sono anche le allegorie dei segni zodiacali, incorniciate dagli stucchi sotto la volta.
Noi saremmo rimasti ore qui dentro, rapiti dall’azzurro intenso dell’universo sopra le nostre teste e quello delle carte geografiche intorno a noi. Avremmo voluto interrogare i navigatori e saperne di più sulle loro esperienze… e invece dopo un po’ era ora di proseguire con la nostra scoperta del Palazzo, certo un’esplorazione molto più modesta ma che ci ha arricchito e stupito al massimo.
I giardini
Alle spalle del Palazzo ci sono i Giardini, nello stile italiano rinascimentale che creò veri capolavori associando natura e architettura. Il Giardino privato di Palazzo Farnese è sempre visitabile, mentre il Giardino Grande, ovvero gli Orti Farnesiani, solo nei giorni feriali.
I dintorni di Caprarola
Il paese ruota tutto intorno al Palazzo, ma si trova in una zona del Lazio ricchissima sotto ogni punto di vista: dai borghi come Sutri o Bagnaia ai Monti Cimini, conosciuti nell’antichità come ‘Selva Oscura’, dai parchi a tema come quello esoterico di Bomarzo ai laghi come il Lago di Vico, di origine vulcanica e mitologica. Viterbo poi, splendida città medievale, è a poca distanza.
Per quanto riguarda i piaceri del corpo, mai e poi mai da tralasciare, la zona di Caprarola è famosa per le nocciole, che puoi apprezzare sotto forma di tozzetti o pampepati oppure ancora più golosamente come crema da spalmare. Sono degne di attenzione anche marmellate e castagne, oltre ai tipici piatti ignoranti e succulenti che si possono mangiare nelle osterie dei borghi.
